L’estate in Gran Bretagna

Ogni Paese conserva e tramanda tantissime tradizioni che affondano le loro radici in un passato più o meno lontano. Durante i nostri viaggi ci è forse capitato di imbatterci in alcune di queste o comunque di leggere resoconti, vedere foto o video di celebrazioni e feste, ecc. Ma non sempre abbiamo approfondito la questione.
Oggi vorrei prendere in esame alcune tradizioni inglesi, proprie della stagione estiva.

MIDSUMMER – STONEHENGE

In Inghilterra si trovano numerosi siti, quasi tutti circolari, che hanno il perimetro segnato da enormi pietre. Sicuramente quello più famoso è Stonehenge, costruito probabilmente tra il 1900 e il 1400 a.C. Il cerchio interno consiste di pietre cosiddette “blu”, che furono trasportate su zattere o rulli dalle montagne del Galles.
Leggenda vuole che venne costruito in una notte dal diavolo, che portò le pietre una per una dall’Irlanda. Il diavolo era convinto di non essere stato visto, ma un frate, nascosto, lo vide e gridò. Il religioso fuggì, ma il diavolo tirò uno dei massi che lo colpì sul tallone: il sasso si chiama quindi “Heel Stone”, ovvero sasso del tallone.
Sono state avanzate numerose ipotesi su questo monumento, ma un fatto è indiscutibile: quando sorge il sole nel giorno del sostizio d’estate, esso è proprio di fronte all’entrata principale e in linea con l’Heel Stone. Molti gruppi di persone, ogni anno, si ritrovano tutti insieme per assistere a questo suggestivo spettacolo.

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ABBOT’S BROMLEY HORN DANCE

Questo avvenimento che ha luogo nella contea di Staffordshire all’inizio di settembre, è forse la più antica cerimonia sopravvissuta fino ai giorni nostri.
Inizia la mattina presto, sempre il primo lunedì dopo il 4 settembre, quando i partecipanti prendono l’occorrente dalla chiesa per iniziare il primo ballo. Si esibiscono sei danzatori, vestiti con abiti tipici del periodo elisabettiano, ciascuno munito di un paio di corna di renna: tre paia di corna sono dipinte di bianco con punte marrone, mentre le altre tre sono di colore marrone con punte d’oro. Normalmente le corna si appoggiano sulle spalle dei danzatori. A seguire arrivano la “Fanciulla Marianna”, un uomo vestito da donna in costume medievale che porta un vecchio mestolo di legno, e un “Hobby Horse”. Seguono un ragazzo che porta arco e freccia, uno scemo e per finire due musicisti, un ragazzo con un triangolo e un uomo che suono l’organetto o la fisarmonica. Tutti i danzatori iniziano a ballare una danza fatta di passi semplici, alternando movimenti in senso orario e antiorario.
Inizio poi la seconda parte dello spettacolo. I portatori di corna si mettono di fronte, da un lato quelli con le corna marroni e dall’altra quelli con le corna bianche; il portatore di freccia di fronte al cavallo e la Marianna davanti allo scemo. Le due fila si avvicinano e i portatori di corna fanno un movimento che simula una lotta tra renne, per poi ritirarsi per tre volte, mentre anche le altre figure avanzano e si ritirano. Poi si incrociano e tornano in fila, per ricominicare tutto da capo. Questo è l’intero ballo che viene ripetuto per tutto il giorno in giro per il paese. I danzatori visitano tutte le case e anche i poderi (non farlo porterebbe sfortuna), per poi finire, verso il tramonto, di fronte alla chiesa.
Le origini della cerimonia sono sconosciute, ma certamente il ballo delle corna risale ad un periodo antecedente l’invasione dei Normanni nel 1066.

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RUSH BEARING (Cerimonia del giunco)

Nei tempi passati il giunco, la paglia o il fieno (a seconda della stagione) venivano usati per ricoprire il pavimento non solo delle case ma anche delle chiese. Si trattava principalmente di una forma di isolamento termico, al fine di tenere più caldi gli ambienti; in chiesa, inoltre, fungevano da cuscino per le ginocchia.
Si possono trovare nei vecchi documenti diverse note spesa per l’acquisto di questi materiali e, spesso, le persone facevano un lascito proprio per coprire questa spesa. Viste queste abitudini, vennero organizzate delle processioni apposite per portare i giunchi in chiesa a Natale, a Pasqua, in occasione della Pentecoste e per la festa patronale.
Il punto focale era un carretto colmo di giunchi, posti in forma piramidale, fissati con corde decorate con fiori e oggetti d’argento; il tutto per ostentare il benessere del villaggio.
Nel nord-ovest dell’Inghlilterra questa usanza è viva ancora oggi, generalmente in agosto o settembre; il più famoso è ad Ambleside nella zona dei laghi.

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FAIRS

Durante l’estate in tutto il Regno Unito si tengono circa 7 mila fiere. In origine, una fiera doveva essere sancita da un decreto reale, che dava il permesso per lo svogimento e nominava un “proprietario”; quest’ultimo era tenuto ad incassare gli affitti e diventava il padrone del territorio per il periodo della fiera stessa. Tuttavia molte fiere non avevano questo sigillo reale e si svogevano ugualmente… Le fiere servivano per condurre gli affari, essendo mercati periodici per la vendita di merci, animali e persino manodopera umana; allo stesso tempo, però, erano anche occasioni di divertimento (il nome fairs deriva dal latino feria): accanto ai venditori si trovavano, quindi, anche coloro che intrattenevano il pubblico.
Nel XIX secolo, con la diffusione dei motori a vapore, cominiciarono a nascere le prime giostre e, gradatamente, la fiera cambiò connotazione. I miglioramenti nei trasporti diedero a quasi tutte le persone la possibilità di rifornirsi regolarmente nelle città, causando un declino nelle vendite durante le fiere, che diventarono puramente occasione di divertimento. Alcune famose sono a Coventry (giugno), Nottingham e Tavistock (ottobre), Londra (agosto, dedicata a San Bartolomeo).
Accanto a queste fiere si svolgevano anche le fiere dei cavalli, molto più temute dalla popolazione locale perché portavano nei diversi paesi gli zingari e i viaggiatori (persone che, pur non essendo di etnia gitana, sceglievano la vita nomade). Oggi la più famosa fiera di cavalli si tiene nel mese di giugno ad Appleby, nella zona dei laghi nel nord-ovest dell’Inghilterra.

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Eventi Reali

Passiamo ora ad alcune manifestazioni più strettamente legate alla famiglia reale inglese.

TROOPING THE COLOUR

Il secondo sabato di giugno si festeggia il compleanno ufficiale della Regina. Infatti, dall’inizio del XX secolo, il Re o la Regina ha due compleanni – quello di nascita e quello ufficiale; forse la ragione è legata al tempo meteorologico in quanto molti avvenimenti si tengono all’esterno (Elisabetta II è nata in aprile).
Si tratta di uno spettacolo molto coreografico: sul piazzale di Horse Guards, a ridosso di Whitehall, la Regina dà il saluto ufficiale ad uno dei suoi cinque reggimenti “Coldstreamers”, Granatieri, Scozzesi, Irlandesi e Gallesi.
In passato, indossando la divisa del reggimento salutato, la Regina partiva da Buckingham Palace a cavallo per fare la breve strada fino al luogo della cerimonia, scortata dalle unità della Guardia Reale. Oggi viaggia in una carrozza scoperta e non più in divisa, accompagnata dal collonnello in capo del reggimento. Arrivando poco prima delle ore 11.00, fa l’ispezione delle sue truppe (la Regina è il Capo delle Forze Armate) e poi le guardie a piede offrono uno spettacolo di marcia e una parata. Alla fine ritorna a Buckingham Palace, facendo il saluto militare anche agli artiglieri, che alle ore 11 avevano sparato il saluto reale. Nel cortile interno del palazzo ai cavalli vengono offerte carote su piatti d’argento; poi la Regina esce sul balcone centrale con tutta la famiglia.
I pochi biglietti per assistere come pubblico all’interno del cortile di House Guards vengono assegnati su estrazione.

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ASCOT

A giugno si svolgono le corse di cavalli di Ascot; questo avvenimento è altamente scenografico grazie soprattutto alla presenza di eleganti signore abbigliate con cappelli molto molto particolari.
L’evento vide la luce durante il regno della sovrana Anna, che presenziò al primo incontro nel 1711. Dopo la sua morte fu dimenticato fino alla fine del secolo, quando fu ripristinato dal principe reggente, divenuto re Giorgio IV, che inaugurò la tradizionale processione reale all’inizio dei quattro pomeriggi di gare.
Per partecipare a questo evento, il principale della “stagione”, bisogna avere non solo l’abbigliamento, ma anche le credenziali sociali adatte. La gara principale è “La Coppa d’Oro di Re Giorgio” presentata per la prima volta da re Giorgio III nel 1807.
La regina Elisabetta è una scommettitrice appassionata e spesso ha un suo cavallo che partecipa a una delle gare.

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WIMBLEDON

Un altro avvenimento sportivo, ma anche mondano, è il torneo di Wimbledon, che si gioca sui campi d’erba nell’omonimo distretto di Londra tra la fine di giugno e l’inizio di luglio (nel 2009 è stato installato sul campo centrale un tetto retrattile in plexiglass per poter giocare anche in caso di pioggia).
Si tratta del più vecchio torneo di tennis del mondo ed è considerato anche il più prestigioso. Si gioca dal 1877 ed è l’unico giocato su erba. E’ anche rimarcabile per l’assenza di sponsor intorno ai campi di gioco.
Le tradizioni di Wimbledon comprendono un rigido codice di abbigliamento per i giocatori, l’obbligo di mangiare fragole con la panna per gli spettatori e la presenza di uno o più membri della famiglia reale.

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SWAN UPPING

Il cigno, uno degli uccelli più grandi e maestosi della Gran Bretagna, è un simbolo reale fin dal XIV secolo e tradizionalmente tutti i cigni sono di proprietà della corona. Fino al 1895 l’uccisione non autorizzata di un cigno comportava sette settimane di lavori forzati e fino a pochi anni fa era necessario aver un permesso per tenere questi uccelli in laghi privati.
L’unica eccezione sono i cigni che si trovano in una parte del fiume Tamigi che, dal 1470, sono di proprietà di due “guilds” – società di mercanti – che si chiamano Vintners (commercianti di vino) e Dyers (tintori). Dai tempi della regina Elisabetta I, queste due compagnie organizzano “una crociera” su un tratto delimitato del fiume per esaminare e segnare gli uccelli. Durante il XVII e XVIII secolo le due compagnie possedevano magnifiche barche e l’avvenimento era accompagnato da grandi festeggiamenti; oggi, sebbene sia un evento meno fastoso, è sempre molto colorato.
La processione delle barche, sotto gli occhi vigili delle scolaresche invitate per assistere allo spettacolo, parte da Sunbury, una cittadina sul Tamigi, con a capo il natante del Guardiano dei Cigni Reali che ha due bandiere – una con le iniziali della regina e l’altra con il disegno di un cigno. Seguono le barche delle due società, ciascuna con le proprie bandiere. Gli “issatori” reali indossano una divisa rossa, mentre i colori per le due società sono verde per i Vintners e blu per i Dyers.
Non si tratta di una gara e le compagnie collaborano durante i quattro giorni dell’evento (che si tiene in luglio),  manovrando con abilità le barche per intrappolare gli uccelli.
Durante l’evento, tutte le famiglie di uccelli vengono issate fuori dall’acqua per controllare i segni sui becchi, che le contraddistinguono. I cigni appartenenti ai Dyers hanno una solo incisione mentre quelli dei Vintners ne hanno due; così i piccoli vengono contrassegnati nello stesso modo dei genitori. Viene applicato anche un anello numerato. Sono anche pesati e misurati per controllare la crescita ed esaminati per vedere se hanno ferite (spesso causate da ami da pescatori); tutto in presenza di un professore del dipartimento di ornitologia dell’università di Oxford. Poi vengono liberati!
Se i cigni adulti non hanno alcun segno sul becco, tutta la famiglia viene rimessa in acqua perché considerati cigni della regina. Oggi la Regina esercita il suo diritto di proprietà sui cigni soltanto in alcuni tratti del Tamigi e i suoi affluenti. Nel caso, infine, in cui i piccoli siano frutti di un “matrimonio misto”, solo metà della nidiata viene segnata. Quando la processione arriva nei pressi di Windsor Castle, tutti i partecipanti si alzano in piedi per salutare Sua Maestà La Regina, Custode dei Cigni.
Il Guardiano dei Cigni e i suoi assistenti hanno il compito di curare i cigni per tutto l’anno – lavoro non facile oggi con l’urbanizzazione del lungo Tamigi. Alla fine di questo evento, egli ha il compito di produrre una relazione che fornisce dati sulla popolazione dei cigni; questa viene utilizzata per migliorare i metodi di protezione degli uccelli,  minacciati dai pescatori e anche da furti e vandalismo. Inoltre, è un consigliere per il benessere dei cigni e risponde in caso di soccorso a uccelli feriti o malati.

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Le vacanze

Cosa dire delle vacanze? I ricchi hanno sempre viaggiato in tutta Europa; l’Italia, in particolare, è sempre stata una destinazione molto popolare e anche la letteratura inglese è piena di testimonianze.
Nel 1871 un atto del Parlamento decretò l’istituzione dei Bank holidays (giorni in cui negozi e banche sono chiusi). Le nuove ferrovie facevano sì che la gente potesse raggiungere facilmente il mare anche soltanto per un giorno: paesi come Blackpool, Scarborough, Brighton e Llandudno divennero ben presto popolari.
Furono offerti intrattenimenti come gite in barca o passeggiate su asini sulla spiaggia; i bambini giocavano con palette e secchielli o pescavano nelle pozze di acqua formatesi con la marea. I genitori si riposavano su sedie a sdraio, il papà con un fazzoletto in testa come cappello. C’erano intrattenimenti sulla spiaggia come Punch and Judy, o giostre sul lungomare.
Si mangiavano cibi diversi da quelli a casa, magari direttamente dalla confezione come fish and chips, gelati, zucchero filato, molluschi e anguille in gelatina.
Era normale portare a casa un ricordo – spesso un bastoncino di “Rock”, un dolce di caramella dura con segnato all’interno, per tutta la lunghezza, il nome della località.
Sul lungomare venivano spesso costruiti ripari dal vento o dalla pioggia. Molte cittadine avevano un molo che si estendeva nel mare anche per più di un chilometro; sul fondo, spesso, c’era una parte chiusa per ripararsi dal vento.
Col tempo la giornata al mare si trasformò in una settimana. Come tutti sappiamo il tempo in Inghilterra non è sempre buono, ma la settimana di vacanza era preziosa e si andava ugualmente sulla spiaggia. Così in tutte le località di villeggiatura si vedono – ancora oggi – file di casettine colorate a ridosso della spiaggia. Sono beach huts, piccole capanne che si possono affittare per il periodo del soggiorno. Lì è possibile sedersi con vista mare, al riparo dal vento: sono una parte integrale del panorama delle località di mare britanniche.

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Butlin’s Holiday Camps

Per ovviare a tutti i disagi meteorologici delle vacanze, nel 1936, Billy Butlin ebbe l’idea di offrire una vacanza alternativa. Costruì un “campo” – cioè un’area fornita di camere, luoghi di ristoro, piscine, sale da ballo e intrattenimenti per tutta la famiglia. L’idea piacque ma fu soltanto dopo la guerra che divenne molto popolare. Furono costruiti tanti campus in diverse parti del paese, sempre vicini al mare.  Essendo tutto compreso nel prezzo, rappresentava la vacanza ideale per tantissimi inglesi.

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Punch and Judy

Forse il più famoso intrattenimento sulla spiaggia è lo spettacolo di Punch and Judy. Ha luogo in una piccola tenda alta a righe rosse e bianche e gli spettatori stanno in piedi o seduti sulla spiaggia. I protagonisti sono pupazzi manovrati da chi sta nella parte bassa della tenda.
Le origini risalgono alla Commedia dell’arte italiana del XVI secolo e la figura di Mr. Punch deriva da Pulcinella. Ha un carattere avaro, stupido, disubbidiente, maleducato e violento mentre la moglie Judy è gentile, paziente, ubbidiente e comprensiva.
Fu rappresentato per la prima volta a Londra nel 1662 ad opera di un burattinaio, Pietro Gimonde e descritto da Samuel Pepys nel suo diario come uno spettacolo molto carino.
Oggi Mr. Punch viene raffigurato come un giullare con la gobba e un lungo mento. Porta un enorme bastone che usa liberamente per picchiare tutti gli altri personaggi. Parla con una voce stridente che il manovratore riesce a fare per mezzo di un “swazzle” o “swatchel”, che tiene in bocca. Altre comparse sono il bambino, il cane, un coccodrillo e a volte una corda di salsicce.
La trama è sempre la stessa: Mr. Punch si comporta male, spesso facendo dispetti al bambino, il che scatena l’ira di sua moglie, Judy; poi arriva il poliziotto, Mr. Plod, che riesce a calmare le anime. Ovviamente, le battute hanno lo scopo di far ridere grandi e piccoli; la morale è che si possono superare i problemi e che tutto finisce sempre bene.
Punch e Judy non è soltanto uno spettacolo da spiaggia; si può vedere infatti durante le feste paesane, o altri avvenimenti popolari, ma anche a Londra (a settembre c’è un festival a Covent Garden).

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