L’autunno inglese

Proseguiamo con la nostra indagine sulle tradizioni inglesi. Dopo la Pasqua, la primavera e l’estate, oggi desidero parlarvi della stagione autunnale.

HALLOWEEN (31 ottobre)

Il calendario Celtico era diviso in 4 trimestri (quarter days): Samhain, Imbolc, Beltane e Lugnasad; questi coincidono con le stagioni della natura ma sembrerebbero anche collegati ad un calendario pastorale. Infatti Imbolc cade nel periodo della nascita degli agnelli, Beltane con l’inizio della primavera e l’abbondanza di erba da pascolo, Lugnasad quando il bestiame veniva portato alle fiere e Samhain quando, alla fine del ciclo, il bestiame in eccesso veniva macellato per l’inverno.
A questo punto ci si domanda perché tante tradizioni siano anche basate sul calendario agricolo che dà importanza ai solstizi e agli equinozi. Con l’arrivo del Cristianesimo, i missionari preferirono mantenere e accettare queste date e ricorrenze o adattarle a feste già presenti nel calendario cristiano. Un esempio è Candlemas (Candelora), celebrato il 2 febbraio che sostituisce Imbolc.
Soffermiamoci ora un attimo su Samhain. I celtici credevano che in questo passaggio tra l’anno vecchio e quello nuovo ci fosse un momento di divisione o di interruzione – e che da questa frattura potessero tornare gli spiriti dei defunti e altri esseri sovrannaturali. Perciò venivano accessi falò per spaventare gli spiriti maligni e nascevano riti ed usanze per scacciare gli indesiderati.
La chiesa, in un tentativo di Cristianizzare questa festa pagana, decise di adottare questa data per ricordare tutti i Santi (All Hallows). La parola hallow deriva da Holy Man (uomo santo); vigilia si dice Eve – pertanto All Hallows’ Eve, la festa della vigilia di tutti i santi, cioè la notte prima di Ognissanti (in inglese arcaico All Hallows Day, moderno All Saints / 2 nov.: All Souls), ben presto Hallow’een.
Halloween viene più tipicamente collegata alla festa celtica di Samhain, originariamente scritto Samuin; questa festività è spesso conosciuta anche come Capodanno celtico.
Tipica della festa è la simbologia legata al mondo dell’occulto, così come l’emblema della zucca intagliata, derivato dal personaggio di jack-o’-lantern. L’uso di intagliare zucche con espressioni spaventose o grottesche risale alla tradizione di intagliare rape per farne lanterne con cui ricordare le anime bloccate nel Purgatorio. Nel nord e ovest della Gran Bretagna, ragazzi o gruppi di persone giravano i villaggi con lanterne di rape, scacciando spiriti e bussando alle porte, chiedendo una moneta o delle caramelle.
La rapa è stata usata tradizionalmente ad Halloween in Irlanda e Scozia, ma gli immigrati in Nord America usavano la zucca originaria del posto, che era disponibile in quantità molto elevate ed era molto più grande – facilitando il lavoro di intaglio.
Nelle stesse zone era permesso fare scherzetti ai vicini – ma niente di grave o pericoloso. Questa tradizione si chiama “Mischief Night” (la notte delle monellate).
Fare dolcetto o scherzetto è un’usanza di Halloween. I bambini si travestono e si muovono di casa in casa chiedendo dolciumi e caramelle o qualche spicciolo con la domanda “Dolcetto o scherzetto?”. La parola “scherzetto” è la traduzione dall’inglese “trick”, una sorta di minaccia di fare danni ai padroni di casa o alla loro proprietà se non viene dato alcun dolcetto (“treat”). “Trick or treat” (dolcetto o scherzetto) in realtà significa anche “sacrificio o maledizione”.
La pratica del travestirsi risale al Medioevo e si rifà alla pratica tardomedievale dell’elemosina, quando la gente povera andava porta a porta a Ognissanti (il 1º novembre) e riceveva cibo in cambio di preghiere per i loro morti il giorno della Commemorazione dei defunti (il 2 novembre). Questa usanza nacque in Irlanda e Gran Bretagna, sebbene pratiche simili per le anime dei morti sono state ritrovate anche in Sud Italia.
Molte altre tradizioni erano collegate alla ricorrenza: era, per esempio, un occasione per vedere il futuro sposo o sposa, o ancora divinare il futuro. Durante i festeggiamenti si cercava di prendere con i denti una mela a volte galleggiante in un tinozza o appesa ad una corda. La mela veniva poi sbucciata in una striscia continua che doveva essere gettata dietro la spalla sinistra. La lettera formata indicava il nome del futuro amore.
La tradizione è scomparsa, soprattutto con la migrazione dalla campagna alle grandi città.
La festa di Tutte le anime (All Souls’ Day) il 2 novembre era, invece, dedicata alla declamazione di preghiere al fine di assistere le anime nel viaggio verso l’aldilà. Oltre alle preghiere, la gente faceva atti di carità ed era usanza preparare “Soul Cakes” da distribuire ai poveri. Queste erano tortine fatte con burro, zucchero, rosso d’uovo, farina, spezie e uvetta zibibbo; basse e larghe, venivano segnate con una croce.

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GUY FAWKES NIGHT (5 novembre)

Sapete tutti della storia di Enrico VIII, il re con le sei mogli! Ebbene per poter divorziare dalla prima moglie Caterina di Aragona chiese permesso al Papa, che ovviamente rifiutò! Enrico, uomo di facile ira, decise di rompere con Roma e, anche seguendo l’esempio di Martin Lutero, formò la Chiesa Anglicana di cui diventò il Capo (tutt’oggi la regina è il capo temporale della Chiesa Anglicana).
In Inghilterra, gran parte della popolazione seguì il suo re diventando Anglicana: i sudditi non furono mai del tutto protestanti perché Enrico credette nel modo cattolico di adorare Dio (al contrario non erano più considerati importanti i santi o la figura della Madonna), ma egli rifiutò di obbedire al Papa. Una parte della popolazione, invece, rimase fedele a Roma. Enrico diede la caccia ai cattolici e promulgò diverse leggi (1536 e 1539) per disciogliere i monasteri; prese tutti gli oggetti di valore per sé, distrusse quadri e vetrate, bruciò edifici.
Enrico ebbe tre figli: Edoardo, che gli successe ma che morì ancora ragazzo, e due femmine – Mary, la figlia di Caterina di Aragona e perciò cattolica, e Elisabetta, figlia di Anna Bolena, anglicana. Alla morte di Edoardo, il trono passò alla figlia maggiore Mary,  che fece un’alleanza con la Spagna. Per un breve periodo l’Inghilterra tornò ad essere nuovamente un paese cattolico e molta gente comune fu bruciata sul rogo.
Quando morì Mary (1558), divenne regina la sorellastra Elisabetta. Quest’ultima impose al Parlamento severe leggi contro i cattolici, che ricevettero un trattamento ingiusto: furono costretti a praticare la loro fede in segreto e dovettero presenziare alle messe anglicane alla domenica e nei giorni di festa. Durante il suo regno ci furono diversi tentativi di far tornare un monarca cattolico; il più famoso tentativo fu ad opera di sua cugina, Mary, regina di Scozia, che dopo la scoperta del complotto fu messa a morte su ordine di Elisabetta.
Nel 1603, alla morte di Elisabetta, la regina vergine senza eredi diretti, il trono passò a Giacomo, figlio di Mary, Regina di Scozia, già re di Scozia; così cominciò la storia dell’unificazione dell’Inghilterra con la Scozia. I cattolici riponevano molto speranza in Giacomo, un presbitero, che però non mantenne la promessa fatta loro e, anzi, promulgò leggi ancora più limitanti.
Come potete immaginare, molti cattolici cominciarono ad odiare il Governo e la corte per il modo in cui erano stati trattati. Uno di questi è Guy Fawkes che passò alla storia.

Guy Fawkes (York, 13 aprile 1570 – Londra, 31 gennaio 1606), noto anche sotto gli pseudonimi di Guido Fawkes (talvolta scritto anche Faukes o Faux) e John Johnson, fu un militare e cospiratore inglese. Entrò a far parte di un gruppo di cospiratori cattolici, guidato dal facoltoso Robert Catesby, che ebbe l’idea di far esplodere il Parlamento alo scopo di assassinare il re Giacomo I d’Inghilterra, che reprimeva i cittadini di fede cattolica, e tutti i membri del Parlamento inglese riuniti nella Camera dei Lord per l’apertura delle sessioni parlamentari dell’anno 1605 (congiura delle polveri).
Robert Catesby comprò una casa accanto all’edificio del Parlamento; passando per le cantine, lui e i suoi uomini depositarono alcun barili di polvere da sparo, pronti da fare esplodere. A Guy Fawkes fu assegnato il compito di fare la guardia, ma il 5 novembre 1605 il complotto fu scoperto da Thomas Knyvet, un soldato del re, e i 36 barili di polvere da sparo furono disinnescati.
Guy Fawkes fu arrestato all’interno del Parlamento con gli esplosivi addosso, rinchiuso nella Torre di Londra e torturato. Inizialmente il prigioniero resistette, ma l’8 novembre Fawkes confessò, rivelando i nomi degli altri cospiratori e raccontando dettagliatamente le fasi del complotto. Rilasciò una confessione firmata il 10 novembre; la sua firma dopo la tortura sulla ruota è visibilmente tremolante.
Un processo sommario, in cui le sentenze erano già state predeterminate, si tenne il 27 gennaio 1606. Il 31 gennaio, Fawkes, Wintour e altre persone implicate nella cospirazione furono portate all’Old Palace Yard a Westminster, dove furono, nell’ordine, prima impiccati, poi squartati e infine decapitati, secondo la prassi denominata, appunto, “Hanged, drawn and quartered”.
Dopo la repressione della congiura, il 5 novembre 1605 i londinesi furono incitati da re Giacomo a festeggiare la fuga e il salvataggio del re con fuochi d’artificio. Un Atto del Parlamento emanato lo stesso giorno designò il 5 novembre come un giorno di ringraziamento per la “gioia del soccorso”, e così rimase fino al 1859.
Dal 1678, le cantine vengono sempre controllate prima dell’apertura del Parlamento, una cerimonia che si tiene tutt’oggi all’inizio di novembre. Perciò da allora, il 5 novembre gli inglesi protestanti festeggiano questa ricorrenza.
Sebbene per quasi cinque secoli la figura di Guy Fawkes venne considerata ridicola e meritevole di scherno, la sua reputazione venne in seguito riabilitata e alcuni hanno anche affermato che Fawkes fu “l’unico uomo ad essere entrato in Parlamento con buone intenzioni”.
Tradizionalmente, nei giorni precedenti il 5 novembre, i ragazzi costruiscono un fantoccio di Guy Fawkes. Poi vanno in giro per le strade del quartieri chiedendo “a penny for the guy” da dare ai genitori per comprare i fuochi artificiali e il materiale per il falò, in cui vengono bruciati i fantocci nella simbolica ripetizione dell’esecuzione dei congiuranti. Sul calare della sera del 5, il pupazzo viene issato su un falò, precedentemente preparato con legno e si accende.
In alcune parti d’Inghilterra ci sono anche processioni con il Guy portato su un carro mentre i partecipanti portano torce accese, pronte per accendere il falò.
La celebrazione è nota con il nome di Guy Fawkes Night o Bonfire Night. È ovviamente una festa solo Anglicana, particolarmente sentita a Lewes (Sussex), dove furono bruciate vive 17 persone per protestantesimo durante il breve regno di Maria la sanguinaria. Qui tutt’ora, dopo un sermone di un finto vescovo, si grida “No al Papato!”

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REMEMBRANCE DAY (o Armistice Day)

Si tratta di un giorno di commemorazione osservato nei Paesi del Commonwealth e in diversi Stati europei (inclusi Belgio e Francia) per rievocare la fine della Prima Guerra Mondiale e altri conflitti. Viene celebrato l’11 novembre, giorno in cui nel 1918 si concluse il primo conflitto.
Il Remembrance Day è consacrato ai membri delle forze armate che persero la vita durante la guerra e venne introdotto da Re Giorgio V, nel 1919.
Le comuni tradizioni britanniche, canadesi, australiane, neozelandesi e sudafricane  prevedono due minuti di silenzio allo scoccare della “undicesima ora dell’undicesimo giorno dell’undicesimo mese” perché fu quello il momento in cui l’armistizio divenne concreto sul fronte occidentale. I due minuti ricordano i caduti del Primo e del Secondo Conflitto Mondiale; prima del 1945, infatti, si osservava solo un minuto di silenzio.
Nel Regno Unito, l’11 novembre si osservano due minuti di silenzio ma la ricorrenza più sentita e celebrata si tiene la domenica più prossima a tale data. Durante il Remembrance Sunday presso i monumenti di guerra vengono deposte corone di fiori e un trombettiere suona “The Last Post”; a seguire, due minuti di silenzio e infine un trombettiere che intona “Reveille”.
Nel corso della giornata si tengono anche alcune funzioni religiose. La commemorazione più importante si svolge a Whitehall, nel centro di Londra, dove la Regina, il Primo Ministro, diversi politici e rappresentanti militari si incontrano coi veterani di guerra per deporre ghirlande di papaveri al Cenotafio (monumento sepolcrale eretto per ricordare una persona o un gruppo di persone sepolte in un altro luogo; il termine, derivante dal greco, significa “tomba vuota”).
Il legame tra il papavero, fiore simbolo di questa ricorrenza, e il Remembrance Day discende dalla poesia “Nei campi di Fiandra”, scritta dall’ufficiale medico canadese John McCrae. Venne scelto proprio il papavero perché questo fiore sbocciava copiosamente in alcuni dei più cruenti campi di battaglia delle Fiandre. Il loro colore rosso è un simbolo appropriato per lo spargimento di sangue della guerra di trincea. Fu visto come un simbolo di rinascita e di nuova vita in una zona dove così tanti uomini furono trucidati e lasciati a terra.
In Flanders fields the poppies blow 
Between the crosses, row on row, 
That mark our place; and in the sky
The larks, still bravely singing, fly
Scarce heard amid the guns below.
We are the Dead.
Short days ago We lived,
felt dawn, saw sunset glow
Loved and were loved, and now we lie
In Flanders fields.
Take up our quarrel with the foe:
To you from failing hands we throw
The torch; be yours to hold it high.
If ye break faith with us who die
We shall not sleep, though poppies grow
In Flanders fields.

Una strofa di un’altra poesia è molto spesso recitata in quest’occasione. E’ di Laurence Binyon e si chiama “For the Fallen” – “Per I Caduti”
They shall not grow old as we that are left grow old,
Age shall not weary them, nor the years condemn,
At the going down of the sun and in the morning
We will remember them.

Fu la francese Madame E. Guérin ad introdurre la consuetudine dell’uso dei papaveri artificiali distribuiti oggi; solitamente questi fiori finti vengono donati gratis, ma quasi tutti coloro che li accettano offrono una piccola donazione. Alcune persone preferiscono indossare papaveri bianchi, per sottolineare la loro aspirazione ad alternative pacifiche rispetto alle azioni militari. Un’organizzazione chiamata People Against Global Imperialism (“Gente contro l’imperialismo globale”) produce e indossa papaveri neri.
Dopo la guerra fu istituito un Ente di beneficienza per assistere le persone ferite durante la guerra che si chiama “British Legion” “La Legione Britannica”. Per moltissimi anni i papaveri venivano fabbricati dai veterani e l’ente è tutt’ora responsabile per la distribuzione che inizia nella seconda metà di ottobre e prosegue fino al giorno stesso della ricorrenza. Dappertutto per le strade, nei supermercati e altri luoghi pubblici ci sono papaveri e confezioni per le offerte. E’ considerato di cattivo gusto non indossare un papavero quando si va fuori in questo periodo.
Oggi, ad un secolo dalla Grande Guerra, non è cambiato o diminuito il forte sentimento verso i caduti di tutti i conflitti. La Legione ha istituito un giardino con un arboreto con 50000 alberi e 200 memoriali per ricordare tutte le persone che hanno perso la vita in conflitti. Si trova nel Staffordshire, nei pressi di Birmingham ed è visitato da molte persone ogni anno.

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Storica Passeggiata London – Brighton

La più longeva attività motoristica nel mondo ha luogo la prima domenica di novembre.
L’idea di questa manifestazione risale al 1896, l’anno in cui fu introdotto un nuovo atto del Parlamento riguardante i mezzi locomotori su strada. La legge stabilì una velocità massima di 23 km/h, mentre precedentemente la velocità era 6 km/h in campagna e 3 km/h nei centri urbani. Inoltre, fino al 1896 i mezzi dovevano essere scortati da una persona a piedi che precedeva il mezzo di almeno 50 metri, sventolando una bandiera rossa.
Fu quest’ultima abolizione a dare lo spunto per festeggiare una specie di liberazione della circolazione: finalmente il mezzo meccanico fu autorizzato a girare “da solo”. La festa venne chiamata “La passeggiata dell’emancipazione”.
Alla prima passeggiata, il 14 novembre, parteciparono 33 mezzi, di cui 17 raggiunsero Brighton; la prima ad arrivare fu una Dureya Motor Wagon (la prima macchina americana vista in Gran Bretagna). Prima di partire, i partecipanti fecero colazione all’Hotel Charing Cross e poi assistettero ad un simbolico strappo della odiata bandiera rossa, obbligatoria fino all’introduzione della nuova legge.
Oggi le macchine, che devono essere costruite prima del 1905, partono da Hyde Park all’alba e seguono la vecchia strada A23 per finire a Brighton, una distanza di 87 km.
Ci sono due fermate: la prima a Crawley per il caffè del mattino e a Preston Park, Brighton dove termina la “Passeggiata”.
Non ci sono vincitori e non c’è un elenco di ordine di arrivo ma chiunque finisce prima delle quattro del pomeriggio riceve una medaglia. L’evento ha avuto un incremento nel numero di partecipanti negli anni, da 37 nel 1927 a 443 nel 2005, ed oggi è il più grande raduno di macchine veterani (d’epoca).

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